Ho iniziato a scrivere queste cose per te. Sì, sinceramente proprio per te.
Poi sembrava non te ne importasse, così ho smesso.
Ora mi accorgo che scriverti queste cose serve a me.
Quindi scusa, ma ti scrivo.
Se vorrai leggere, mi farà piacere, se vorrai disprezzarle, disprezzale.
Sono solo parole che non esistono su un foglio che non esiste.
Scegli tu quanta e quale energia convenga dedicare loro.
Forse questa volta non ti racconterò una storia, perché non è una storia che ho in mente, ma il colore della notte. Quel grigio sporcato di blu, che tocca tutti i colori, facendoli propri, lasciando la bocca indecisa se sorridere o spaventarsi.
Quando mi ritrovo in quella palude di indecisione, devo essere onesto, il petto mi si riempie di paura.
Così guardo accanto e me e c’è il tuo viso che dorme sorridente.
E la notte ha una direzione.
La cosa sconvolgente è la puntualità con cui le coseperme coincidono con le cose
strane che mi accadono e che non so come interpretare.
probabilmente ci sono dei suoni che alcuni orecchi riescono a sentire… mi fa piacere se un po’ queste cose parlano anche di te.
una delle cose che mi dico spesso è che quando penso “forse questo è un segno” significa che quello È un segno
Abbiamo la stessa notte, noi due.
lieto di sentirmi meno solo… 🙂
Abbiamo la stessa notte, noi due.
lieto di sentirmi meno solo… 😉