Che strana cosa, la chimica. Al liceo la si studia, ma non ti spiegano che certe cose ti si muovono per caso e ti ritrovi cappottato.
Guardi una foto, leggi un nome, ricordi, immagini… e ti ritrovi che, chissà perché, il petto ti rimbomba nelle orecchie.
E perché, poi?
Per lo stesso motivo di una pioggia estiva, forse.
E infatti magari ti si inumidiscono anche gli occhi.
Fai finta di niente, e dai la colpa alla pioggia…
È strano come ci si avvicini, è strano come ci si unisca, è strano come ci si divida. Ed è ancora più strano quello che c’è dopo: non c’è niente, ed è ancor più presente di ogni altra cosa.
Verrebbe da smettere. Ma non si smette mai.
Non si può, perché una pioggia estiva arriverà sempre a rinfrescare.
per lo stesso motivo di una pioggia estiva, forse
1 Lugcercarsi tra le righe
1 NovGuardarsi senza comunicare.
Scriversi senza consegnare.
Pensarsi senza ammettere.
Cercarsi tra le righe.
Disperatamente.
Ci siamo.
Non ci siamo.
“Questa è sicuramente per me!”
Ci illudiamo, ci convinciamo.
Neghiamo.
Lontani e vicini.
Nelle canzoni.
Nei segni.
Siamo ciò che desideriamo.
Prendi.
Dai.
Vai.
Sai.
Mai.
Più.
– o meno.
Circa, ecco.
Così.
Basta (volere) che funzioni.
le lucine lontane
1 LugChissà perché ci piacciono sempre le lucine lontane.
Che siano piccole lampadine, stelle o paesaggio… ci fanno sempre dire: “ohh, ma che belle le lucine lontane!”
Forse sembrano una piccola misteriosa speranza nella buia notte, che è sempre così strana…
La notte è intima e diversa per ogni persona, per ogni lucina: in fondo, la notte la si vive sempre soli.
Tranne quando siamo insieme tu e io: possiamo essere in qualsiasi posto della galassia, ma se dormiamo insieme, siamo sempre a casa, e mai soli.
E per te vorrei essere questo; ovunque sarai, in qualsiasi notte buia, stai tranquilla e guarda verso di me: sarò la lucina lontana che ti indica la tua casa.
quando la penna tocca il foglio
1 NovQuando la penna sta per toccare il foglio… è già per te.
Potrei scriverti delle foglie che cambiano colore agli alberi,
dei profumi dell’autunno…
Potrei inventare una storia in cui ci conosciamo travestiti per Halloween, perdo la testa per te, ma non so come ritrovarti, perché non ti sei mai tolta la maschera… E un giorno, nel futuro, dopo che siamo sposati da anni, mi sveli che sotto quella maschera c’eri tu.
Potrei.
Ma ora che impugno la penna e l’avvicino al foglio, in quello spazio c’è già tutto l’universo che posso inventare per te.
Quindi non voglio rimpicciolirlo cominciando a scrivere.
Te lo lascio respirare.
voglia di sbagliare
1 OttSai di cosa ho proprio voglia oggi? Di sbagliare.
Mi piace sbagliare, sì.
E spesso lo faccio anche apposta.
Perché è interessante ciò che ne viene fuori.
E perché sono tenere le discussioni in cui si parla dei piccoli problemi; siamo noi due, tutto il resto sono sciocchezze.
Ho voglia di colorare uscendo dai contorni.
Perché mi piace quando mi correggi e mi dici la tua.
E allora parte quella danza in cui entrambi sosteniamo di aver ragione, e magari ci si tiene anche un po’ il broncio. Sei tenera col broncio.
E mi piacciono anche quei momenti in cui non ci parliamo, perché poi posso venire da te, abbracciarti, e spiegarti che ho colorato apposta fuori dai contorni.
E tu mi rispondi che ne eri consapevole, e che mi hai corretto apposta, perché è bello stuzzicarci.
Ma in fondo lo sappiamo:
siamo nella stessa squadra, disegniamo noi i contorni e giochiamo a un gioco tutto nostro, di cui solo noi conosciamo le regole.
ti farò innamorare
1 SetTutto ciò che guardi è importante per me.
La forma dei tuoi occhi accarezza la realtà in maniera consolante e saggia.
A quella forma vorrei mostrare le stelle più lontane.
Non è una sfida. E nemmeno un desiderio. È proprio una necessità.
Cosa c’è di più bello?
Ho bisogno di vedere il tuo viso sorprendersi e nutrirsi di cose belle.
Puoi arrivare ovunque, ma io posso portarti ancora oltre.
Ci sono posti segreti che solo io conosco, e cieli dove solo la mia fantasia può condurti.
Ti prenderò per mano e ti accompagnerò su un aereo che non ti aspettavi, ma che ci sta aspettando.
E durante il volo non dovrai nemmeno scegliere tra “dolce o salato”: potrai avere entrambi.
Ti stupirò ogni volta che tornerai a casa, con dei regali inventati per te.
Disegnerò acquerelli sul tuo corpo.
Inventerò ricette e giochi per te. E vivremo le ricette come giochi, e viceversa.
Tutto ciò che faremo insieme sarà seriamente un gioco.
Ci insegneremo a vicenda a modellare le nuvole.
Oh, che poi possiamo pure fare delle cose più semplici, come bere un bicchiere d’acqua insieme… Però sarebbe un’acqua buonissima.
cosa voglio
1 GiuSalvarti dall’infelicità.
Illuminare ogni tua giornata.
Scoprire l’universo con te.
Fare la spesa con te. Nel reparto ortofrutta.
Cantare le canzoni in macchina.
Anche senza sapere le parole.
Anzi,
soprattutto senza sapere le parole.
Comprare dei teli colorati per stenderci ovunque.
Stenderci ovunque.
Giocare a dei giochi.
Inventare dei giochi.
Inventare degli animali.
Farci delle foto insieme
per poi chiederci se pubblicarle in Facebook.
Andare in quella città là.
E anche in quell’altra.
Guardare i film.
Guardare te che guardi i film.
Guardare te che guardi i film e notare che stai guardando me che guardo te che guardi i film.
Nuotare nel mare tenendoci per mano.
Vivere abbracciati avvinghiati come le calze a righe sanno.
…tanto per cominciare.
E invece che fare tutte queste cose,
sono qua a scrivertene…
Quindi, se potessi darmi un colpo di telefono,
almeno ci sincronizziamo per farle davvero,
tutte queste cose.
te la senti?
4 MagNon devi fare le cose per forza.
Sentiti tranquilla, e fai ciò che ti va di fare, quando ti va di farlo.
Basta questo.
(“Ama e fa ciò che vuoi”…)
In onestà e pulizia.
Come le linee sul bianco del foglio.
Sai, anche il sentirsi in dovere di scrivere una cosa al mese… proprio il primo giorno di quel mese… Va bene il darsi un compito e rispettarlo… per qualcuno, per te stesso… Ma a volte basterebbe ricordarsi di respirare.
In alcune cose non si deve pensare troppo; rovina.
Dai, basta un po’ di onestà: lo senti se una cosa è giusta oppure no… Ammettilo anche a te e rassegnati a quella direzione.
Andrà tutto bene.
Non credo di avere altro da aggiungere.
per sempre
18 AprTutto è bianco.
Poi un cerchio. Rosa.
Da lì parte una striscia che si trascina fino a una biforcazione. Queste due strade finiscono in altri due cerchi più piccoli, marroni.
Accanto al primo cerchio rosa, eccone un altro.
Con un’altra striscia che prende anche quella due vie che terminano in due piccoli cerchi marroni.
Sotto ai grandi cerchi, quattro rametti – due ciascuno. I rametti più esterni si concludono con un piccolo cerchio, quelli interni finiscono per toccarsi, così si uniscono nello stesso cerchio rosa.
È il momento dei capelli, degli occhi e dei due sorrisi.
Siamo tu e io, che ci teniamo per mano.
In questo disegno che ci dona l’eternità.
Il nostro bambino è proprio bravo a disegnare.