Un
fiocco
di
neve
che
scende
e
si
posa
sul
tuo
naso
.
È unico
e
ha scelto proprio te
e
tu hai scelto lui.
Un fiocco di neve
1 GenI colori delle piume non sono mai sbagliati
1 OttÈ tutto azzurro. Ok, un po’ di bianco qua e là: sono le nuvole attorno a te… Stai volando.
Cambi direzione quando vuoi, piroetti, scendi, sali, ti tuffi e riemergi: dai forma alle tue intuizioni, modellando il vento come fosse una melodia.
Vedi città sopra le nuvole, piene di abitanti pieni di storie.
Compongono senza saperlo fare, inventano nuovi strumenti musicali, nuovi ritmi, non seguono le regole e ne inventano di loro, sempre nuove: basta che funzioni. I colori delle piume non sono mai sbagliati.
Una forma, un suono, delle parole… Scolpisci la materia fluida, e lascia che questo vento plasmi anche il tuo sorriso.
Il cacciavirgole, il pianoforme, la poesitar, il colibricino, la batterisata, la macchina da scrivedere, l’abbraccendino…
Dammi la mano, insegniamoci a volare.
Quando tu stai tanto con te
1 GiuBlu.
Qualche puntino.
Un pianoforte che suona nella notte.
Nel buio ti traghetta attraverso il tempo.
Vorresti viaggiare nello spazio, invece sei su un treno che non ferma alle stazioni di quando potevi, quando avresti potuto, quando non sai come sarà.
Ti senti galleggiare nel blu, senza riferimenti. Solo un pianoforte di cui ogni tasto apre album di fotografie che avevi dimenticato. Come li hanno trovati? Li avevi nascosti così bene…
Eri proprio una persona diversa. Neanche ti riconosci, eppure vorresti avvisare quella figura di non fare certe scelte… Ma non ti sente, è troppo immersa nel blu del tempo.
Gioca male una partita che farà perdere te.
E unghie di luna nel blu. Ripariamo il tempo. Sarebbe così semplice…
Possibile che si nuoti sempre da soli?
Quando tu stai tanto con te. Quel pianoforte inizia a suonare.
Lo suonava così bene…
E ora ci sei solo tu, e suona così… Così.
L’assenza è una presenza che non ti abbandona mai.
Notti da pittori.
Dove mettere le parole?
Plin, plin, plin.
Plin, plin, plan.
Plin, plan, plin.
Plin.
Plin.
Blu.
Ti sveglio. Avevi un respiro agitato. Ti calmo con una carezza. Siamo qui, va tutto bene. Vieni, andiamo a suonare insieme queste nuove parole.
una barchetta sotto il cielo stellato
1 NovIl mare sembra nero, ma è blu.
E le nuvole sono disegni.
Non ti preoccupare.
Non avercela con loro.
Non avercela con nessuno.
Goditi questo momento di silenzio in cui sei con te. Tu e te.
Lenzuola fin sopra la testa.
Sotto, tutti i tuoi sogni.
Arcobaleni, storie, musiche e personaggi inventati.
Porta con te, su questa barchetta sotto il cielo stellato, tutte le cose che ti fanno bene, tutte le persone che ti vogliono bene. Tienile strette.
Non lasciare che la corrente le porti via.
Il mare sembra nero, ma è blu.
Cosa ti rimane di tutte le preoccupazioni? Nulla.
Cosa ti rimane di tutti i ricordi? Il Bello.
che senso ha tutta questa fatica
1 OttAndare a dormire tardi, svegliarsi presto, stare in tensione, sudare, sperare, piangere… Che senso ha tutta questa fatica?
Balla finché c’è la musica. E, anzi, continua anche dopo, pure se la musica non c’è più. Balla finché c’è da ballare.
Che è bello, fidati.
Scusami se oggi non riesco a raccontarti una storia o portarti in un bel posto: ho poco tempo, corso tanto, dormito niente. Faccio un lavoro che è difficile spiegare.
(Mi sto appuntando queste parole mentre guido, mentre passo da una stanza all’altra della redazione…)
Ma un istante per mandarti questo pensiero, questo sorriso, questa carezza, lo voglio trovare.
Non dimenticare mai di essere importante.
È questo che dà un senso a tutto.
un cane al ristorante
1 FebVorrei farti un ritratto.
Credo userei un pastello. Il colore non lo so, dipenderebbe dal momento.
Accarezzare il tuo visto sulla carta.
Riscoprirti e scoprirti. Perché molte cose di te ancora non le conosco. E disegnarti sarebbe un modo per parlarti di me.
Disegnare è scrivere. Scrivere è disegnare.
Quanti sogni sulla carta.
Speranza di diventare un artista, speranza di diventare uno scrittore, speranza di diventare un comico, speranza che la carta non sparisca nel nulla.
Sudore e lacrime.
Mentre ti scrivo sono in un’antica osteria.
E c’è un cane.
Gira per i tavoli.
È bianco, con tante macchie marroni. Quindi forse è marrone con del pelo bianco.
Il naso è rosa.
Si avvicina e guarda. Non vuole niente. Semplicemente, guarda.
Forse sorride, perché ha visto tante persone passare da questo posto. Anche poeti.
Poi si volta e trotterella verso un altro tavolo. È pacatamente contento.
È un bel momento.
narici
1 Dic*
e
tu
sei
sempre
più vicina.
Passeggi piano
sotto questo cielo grigio.
Lucine, brina, pensieri e vapore.
Riempi i polmoni con un sorriso e socchiudi gli occhi.
Goditi le carezze di una mano leggera sulla fronte e sulle guance.
Il bordo delle narici si fa più freddo quando entra l’aria.
Mi piace quando ci regaliamo storie.
Dentro di noi c’è caldo.
Ti stringo a me
e voglio darti
un piccolo
ba
ci
o
*
quando squilla il telefono
1 MagQuando squilla il telefono e disturba.
Quando squilla il telefono ed è il lavoro.
Quando squilla il telefono ed è uno sconosciuto che vuole rifilarti un prodotto.
Quando squilla il telefono ed è un’emergenza.
Quando squilla il telefono ed è papà.
Quando squilla il telefono ed è un caro amico.
Quando squilla il telefono ed è proprio la persona che speravi.
Fissi il nome sullo schermo e pensi sia un sogno.
Il tempismo è troppo perfetto per essere vero.
Perché proprio ora?
La colonna sonora diventa di tensione e dolcezza allo stesso tempo.
Immagini il viso dall’altra parte, immagini tutte le cose che vorresti dire.
Come mai chiama? Cose brutte? Cose belle?
E se avesse solo sbagliato numero?
E intanto smette di suonare.
Quando non squilla il telefono.
Un treno perso?
Quando suona la sveglia e quella persona è lì.