Tag Archives: tu e io

Superpoteri

1 Dic

Lista dei superpoteri che potrebbero interessarmi:

  • teletrasporto (per risparmiare sulla benzina)
  • volare (per risparmiare sull’ascensore, che c’è sempre puzza)
  • viaggiare nel tempo (così forse smetto di arrivare puntualmente in ritardo)
  • invisibilità (SOLO per ascoltare come parli di me quando non siamo insieme)(sì, sì, solo per quello, come no…)
  • capacità di leggere nel pensiero (SOLO per sapere se mi pensi parecchio quanto ti penso io)(sì, sì, solo per quello, come no…)
  • superforza (solo per fare il figo in giro, ok?)
  • supervelocità (non vale dire che in alcuni casi ce l’ho già)
  • superordine (o anche solo ritrovare il caricabatterie, che, giuro, era qua un attimo fa!)
  • superpolliceverde (‘sto ciclamino ha la giusta quantità di luce e di acqua… che altro vuoleee???)
  • superfetta biscottata (che non cada sempre dal lato dove ho messo la marmellata)
  • trovare parcheggio quando ho un appuntamento (pare serva un superpotere)
  • fare la lavatrice senza lasciare un fazzoletto di carta nella tasca dei pantaloni (ok, questa è vera fantascienza)
  • capacità di regalarti un sorriso (anche solo una volta al mese)

Almeno uno di questi superpoteri sarei molto felice di averlo.

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Unghia di luna

1 Nov

Il cielo buio è illuminato solo da una falce di luna. Dalla finestra osserva pallidamente il tuo letto. Le sagome di quei rami secchi afferrano i tuoi pensieri, e mentre il gatto dorme placido accanto a te, tu cerchi rifugio tirandoti la coperta sopra la testa: dovevi proprio guardare quel film quando la casa è vuota? Ti concentri sul respiro caldo, provi a chiudere gli occhi. Un rumore? No, l’hai solo immaginato. Dai, cerca di imbrigliare quelle fantasie, è una notte come le altre, senti il micio accanto alle tue gambe come se la gode. Un rumore! Stavolta l’hai sentito distintamente, anche attraverso la coperta! Resti comunque immobile, stringi forte gli occhi, il respiro va più veloce… Com’è che il gatto se ne frega? Eppure ha un istinto formidabile, se ci fosse qualche pericolo se ne andrebbe… Perché è un gatto, non pensa a salvarti, pensa solo a se stesso… Bene, questa digressione ti distrae, va molto meglio ora, devi riuscire ad addormentarti, così poi in un attimo sorge il sole e non ci sono più pericoli. Calma… un respiro… un altro respiro… c’è un bel calduccio qua sotto… com’è bello sprofondare nel cuscino… le palpebre ti avvolgono… Una porta che sbatte! Anche il gatto corre via! Ti metti a sedere, è buio, le nuvole coprono la luna, ti copri la faccia col lenzuolo, ma i tuoi occhi corrono nell’oscurità, e incontrano dei passi: c’è qualcuno di là! Qualcuno che pensa non ci sia nessuno in casa? O è venuto apposta per te? Un mostro come nel film? Un ladro? Ti farà del male? Meglio restare immobile o affrontarlo? Sta venendo verso la camera! Non hai tempo per decidere, trattieni il fiato… Sono io.
Ho il gatto in braccio, è venuto ad accogliermi. Lo poso sul letto e vengo a darti un bacio: ho finito prima e sono rientrato per dormire con te.
Mi cambio, mi infilo sotto la coperta, ci abbracciamo: com’è bella quell’unghia di luna tra i rami che danzano per noi.

Un rumore!
“Cos’è stato?”
“La nostra casa, che si mette comoda per proteggere i nostri sogni.”

Ti porto nella mia giornata

1 Ott

Lista delle cose da fare oggi:

  • chiudere i copioni
  • inviare i copioni
  • fare una lista delle cose da fare oggi
  • preparare i lanci per la conduzione
  • sistemare il testo per il servizio
  • controllare l’export del servizio
  • risistemare il testo per il servizio
  • dare la pappa ad Harpo
  • saldare la cucina
  • pranzo con gli altri autori
  • chiudere il pezzo per la puntata
  • prove puntata 5 e 6
  • correggere i copioni
  • correggere le scalette
  • inviare copioni a scalette
  • trovare un’idea per Cose Per Te
  • scrivere Cose Per Te
  • pubblicare Cose Per Te
  • passeggiata con Harpo

Tu non manchi in questa lista. Sei qui con me. Tutte queste cose che faccio sono Cose Per Te.

Le luci che restano accese di notte

1 Set

Le notti ormai arrivano prima, ma tu non sei pronta e rimani sveglia, respirando calma; mentre tutto torna a farsi prendere dall’ansia, tu cerchi di ricordare i tempi lenti e densi.
Ti siedi sul terrazzo, guardi le stelle che si accendono poche alla volta. Da lì vedi anche la mia finestra, è illuminata, io che scrivo.
Per un lungo tempo eccoci così: tu guardi me che guardo il foglio.
Poi vado a letto.
Resta accesa una luce fuori dalla mia finestra, una di quelle luci che tutta notte vigilano sulla casa. Guardano l’immobilità. Vegliano sull’immobilità.
Si accertano che tutto scorra, che il cielo notturno ruoti.
Fotografie.
Luci che guardano luci del passato – la luce è una fotografia dal passato. Il ricordo è una luce.
E questo era ciò che stavo scrivendo: ho scritto una piccola luce che possa rimanere sempre accesa per te.

Moon River

1 Mag

Siamo su una barchetta sul fiume.
Rapide e momenti di quiete.
Le rapide sono pericolose, ma ci si diverte.
I momenti di quiete sono godibili, ma si deve fare fatica remando.
Attenzione alle rocce, attenzione all’acqua.
Trovare rifugio sulle rocce, trovare vita con l’acqua.
Seguiamo la corrente. Ma non significa che non decidiamo. Decidiamo di seguire la corrente. E possiamo correggere la traiettoria.
Quanto è bello il panorama?
Uccellini indaffarati che fanno amicizia.
Pesci che si innamorano.
Alberi che cercano di migliorarsi.
Montagne che insegnano architettura.
Sole che saltella.
Arcobaleni che festeggiano.
Luna che canta.
E sfociamo nell’infinito.

Prendiamoci una pizza

1 Apr

Prendiamoci una pizza.
Mangiamola sul divano.
Non importa se sbricioliamo o sporchiamo.
Take it easy.
Pizza.
Film.
Noi due.
E le nostre piante.
Con le foglie che seguono il sole.
Spuntano i primi fiori.
Ci vuole tanto per sbocciare.
Ci vuole tanta semplicità.
Ci vuole volontà.
Piccolo. Spunta. Si colora. Si apre. Sboccia. Profuma.
Poi cadono.
Poi rinascono.
In un cerchio continuo.
Il cerchio della vita.
(Lo si può dire senza prendere in braccio un leoncino?)
C’è la pizza.
Leggerezza.
Senza pensieri.
(Si può dire senza un facocero e un suricato?)
Questo è un piccolo fiore per te.
E una pizza.
Una pizza margherita.

(Senti, a ‘sto punto ci guardiamo “Il re leone”?)

Origami

1 Feb

Treniaerei ci dividono. Tu chissà dove sei. E io sono qui. Qui dove? Sono qui a scriverti, non mi vedi? Sono quello che sta digitando la frase “sono quello che sta digitando la frase”. Ora però sono passato a scrivere altro.
Ci incontriamo per fugaci appuntamenti in stanze di hotel fatte di pagine.
Arriviamo separati, da direzioni casuali. Alla reception ormai ti conoscono, ti fanno un cenno come a dire “ti aspettavamo”. L’ascensore ti eleva verso l’iperuranio. Solito numero di stanza – sai quale, è inutile che te lo ricordi. Apri la porta, la carta da parati è sempre diversa, sempre una piacevole sorpresa. Dentro ci sono io, sto guardando fuori dalla finestra; mi volto e ti sorrido.
Rieccoci finalmente qui nel nostro nido sicuro: ci raccogliamo in racconti, ci avvolgiamo con avverbi, ci aggreghiamo con aggettivi… così viviamo i nostri appuntamenti di appunti.
Desideri realizzati a origami.
Sfiniti, ci guardiamo negli occhi, occhi diventati rossi a scolpire poesia che possa viaggiare nel tempo: quando nascono queste parole? Nascono quando le scrivo, quando le leggi, quando le rileggeremo, quando le rileggeranno… Sculture sommerse dalla terra che tornano a respirare, tra erba e pietra; esistono sempre e non smetteranno mai di esistere.
Treniaerei tornano a dividerci. E io sono sempre qui, nella nostra stanza di hotel a scriverti che sono sempre qui, nella nostra stanza di hotel ad aspettarti per far nascere insieme nuova eternità.

unalbero

1 Dic

Sai che gli alberi comunicano tra loro? Le radici si cercano sottoterra, si intrecciano, si scambiano informazioni e si aiutano.
Piantiamo un albero.
Scavare
la terra.
È farinosa e sa di vita. Pronta ad accogliere mentre prosegue il cammino.
Sollevare
un albero,
adagiarlo
nella
terra.
Comodo, dritto, per dargli una casa in cui passerà l’esistenza; si nutrirà e prenderà il sole, socializzerà e ti saluterà ogni volta che passerai, accarezzandoti con le sue fronde.
Terra,
acqua,
luce.
Fargli carezze sul tronco – un tronco che ora si riesce ad afferrare nella mano, ma che poi starà in un abbraccio – e parlargli.
Le foglie.
Silente e misterioso, e insieme raggiante e gioioso.
Quel piccolo tronco ragazzino sembra oggetto spento, ma è pulsante e in continuo sviluppo e lavoro: sta diventando una montagna e una nuvola, sta diventando un albero.

L’abbiamo aiutato. Siamo amici.
Lui potrà restare, e parlare un po’ anche di noi.

P.S. E può anche trasformarsi in albero di Natale!

Pomeriggio da calzini e cielo desaturato

1 Nov

Non giriamoci attorno. È roba da carta appallottolata.
Che parola divertente appallottolata.
Sono foto su pellicola con poco contrasto, giubbetti slavati e berrettino. Capelli unti. Brufoli. Bottiglie di plastica colorata. Parlare. Parlare. Parlareparlare. Parlareparlarepirlare.
Una pizza fredda.
Dovrei scriverti una canzone? Scriverti una canzone sul banco. Cioè, non una canzone sul tema banco, intendo scritta proprio SUL banco, matita su legno. Però poi come te la metto nella cassetta delle lettere?
Cerco cose da dirti mentre fisso i calzini. Farti ridere o metterti una corona? Succo o birra? Personaggi giocattolo.
Hai finito con i flussi di coscienza? Scriviamoparoleacasosuimuridai. Pastelli o pennarelli?
Domande per far passare il tempo in periferia. (Quanto fa periferia il concetto di periferia?)
Te li ricordi i pomeriggi in periferia? Che i vestiti sono presi da armadi vecchi e il tempo è un campo di granoturco. Verde-basso-alto-pannocchie-dovremmoprendernequalcuna-basso-riposo.
Gli alberi ora sono rossi. Mancano i pomeriggi da calzini e cielo desaturato.
Forse basta dirti appallottolata.

Sedia e Cuscino

1 Ott

Ho origliato un dialogo tra la tua sedia e il tuo cuscino.

SEDIA: Ti dico che è con me che dà il meglio.
CUSCINO: A me concede di abbracciare la sua mente e massaggiare i suoi sogni. Mi affida la cosa più importante che ha! A te dà le chiappe!
SEDIA: E dici poco? È con quelle che si fanno i follower!
CUSCINO: Quando sta con me ne chiede sempre di più: “Dai, ancora cinque minuti…”
SEDIA: Con me fa le cose più importanti: lavora, mangia, pianifica il futuro…
CUSCINO: La fai faticare! Vuoi mettere quanto sia più bello il riposo?
SEDIA: Su di te sbava!
CUSCINO: È sinonimo di fiducia.
SEDIA: Certo: chiami l’idraulico per riparare il boiler e per dimostrargli che hai fiducia nelle sue capacità, lo riempi di saliva…
CUSCINO: Ho visto parecchi film porno che iniziano proprio così!
SEDIA: Sei un cuscemo.
CUSCINO: E tu sediota.
SEDIA: È una gara all’insulto col peggior gioco di parole?
CUSCINO: Sono temprato da parecchie battaglie di cuscini.
SEDIA: Con me stringe conoscenze.
CUSCINO: Con me fa l’amore.
SEDIA: Sei pesante.
CUSCINO: Sono fatto di piume.
SEDIA: Con me passa metà del suo tempo.
CUSCINO: Con me l’altra metà.
SEDIA: Se dovesse scegliere di tenere solo uno di noi due, chi pensi che sceglierebbe?
CUSCINO: Non si può avere solo il giorno o solo la notte.

Beati loro che passano sempre tanto tempo con te!
Concedimi di essere per te sedia e cuscino.