Sali in macchina che sei già in ritardo la sveglia l’hai rimandata quattro volte il caffè era fondamentale ogni scusa è buona per posticipare poi il cielo è grigio fa freddo si sta così bene in casa a poltrire ufficio pensieri parole inutili caffè alla macchinetta colleghi che si lamentano di tutto un pranzo senza sapore ancora problemi da risolvere tramonta il sole anche oggi e nemmeno il tempo di mettere la punteggiatura.
Un giallo nel quale preferisci non cercare il colpevole.
Ti senti come un’isola.
Sospiri guardando l’orizzonte.
Ma ricordati che attorno c’è il mare, e il mare è una presenza piena di vita.
Un vinile che gira placido, una puntina che lo accarezza; la loro danza si trasforma in atmosfera per tutti.
Su un tavolino di legno c’è un libro da annusare.
Un rullino ritrovato: sogni in bianco e nero, attimi di luce perpetua. Affreschi di quotidianità. Fotografie che arrivano per parlarti di ciò che eri e volevi essere.
I vetri delle finestre ci ricordiamo di ringraziarli?
I vetri delle finestre ci ricordiamo di ringraziarli?
1 Dicla musica della luce
1 FebSono in macchina. In coda. Nell’auto davanti a me, attraverso il lunotto, vedo lo specchietto retrovisore: riflesso c’è un frammento di viso che mi ricorda te.
Vorrei scrivertelo.
Lo annoto qui.
Penso a come sarebbe essere in quella macchina con te. In un viaggio. Verso chissà dove, non è importante. L’importante è voltarmi verso di te, e vederti lì, a viaggiare con me, verso chissà dove.
La musica.
Musica.
Canzoni casuali.
Canzoni per te.
Una canzone per te.
Tu e la musica e il paesaggio che scorre fuori dal finestrino.
La luce del sole al tramonto. Attorno a noi e a colorare la tua espressione.
Canzoni trash da cantare forte.
Canzoni di colonne sonore di film che hanno fatto da colonna sonora alla nostra vita. E ora a questo momento.
Ormai che ho imparato a sognare non smetterò.
Vorrei ritrarti in infiniti modi. Vorrei farlo con la musica. Potrei provarci con le parole.
Vorrei farti il ritratto di un viaggio in macchina.
una capanna di coperte
1 NovArancione.
Di foglie, di zucche, di cappottini autunnali.
Anche il tramonto.
Ragazzini si ritrovano per fare i grandi.
Ragazzi si ritrovano per fare i ragazzini.
C’è da inventarsi qualcosa per la serata. Una festa, un costume, una cena, un cinema, un uscire.
Prendi quella coperta lì, quella che fa lo strano effetto sulle dita, io intanto scelgo un profumo e una musica; mettiamoci sul divano.
Il vapore di una cosa calda.
Raccontami del volo degli uccelli.
Raccontiamoci di quando stanno nel nido.
Dei pullman di scuola tra le foglie cadute.
Lasciamo gli altri correre tra le luci al neon.
Noi spegniamo.
Facciamoci una capanna di coperte e raccontiamoci storie.
mi dispiace immensamente
1 MarMi dispiace immensamente che tutto abbia una fine.
Mi dispiace immensamente che anche le stelle si spengano.
Mi dispiace immensamente non essere accanto a te, ora, e abbracciarti.
Mi dispiace immensamente non riuscire a farti capire quanto tu sia importante.
Mi dispiace immensamente non poterti riparare dalla pioggia.
Mi dispiace immensamente che le albe e i tramonti non siano sempre insieme a te.
Mi dispiace immensamente chiudere gli occhi, la notte, e non averti anche lì, sotto le palpebre.
Mi piace che tu sia sorgente di queste parole.
un lento pomeriggio di sole
1 DicNel pomeriggio il sole illumina di una soffice luce invernale.
Ultimamente stai lavorando tanto, sei sempre in giro e di corsa.
Finalmente abbiamo il pomeriggio libero, ma dobbiamo occuparci di tutte quelle cose arretrate extra-lavoro. Sono noiose, ci costringono a stare in silenzio ognuno sul proprio computer, ma siamo insieme nella stessa stanza.
Ogni tanto posso staccare gli occhi dalle parole che scrivo e guardarti.
Mi piace la punta del tuo naso illuminata dallo schermo.
Mi piacciono i tuoi occhi che scorrono e mantengono segreti i tuoi pensieri.
Mi alzo.
Esco dalla stanza.
Pensi che sia perché offeso dal fatto che anche oggi mi stai prestando poca attenzione e ti dispiace. Ma cerchi di non pensarci e di restare focalizzata su ciò che devi fare.
Ma non ci riesci, perché i tuoi pensieri tornano sempre a me, e vorresti potessimo passare più tempo a raccontarci cose.
Poco dopo torno da te. Ho due tazze di tè caldo in mano.
Ti porgo la tua con un sorriso.
Ti do un bacio sulla fronte. E torno a sedermi al mio computer.
Fissi per un poco il tuo schermo, con la tazza in mano. Poi distogli lo sguardo, e lo posi su di me. Ti alzi e vieni a sederti qui:
“Mi racconti una storia?”
Nel pomeriggio il sole illumina di una soffice luce invernale.
guardare le albe da questa casa
1 SetQuando si rientra dalle vacanze sembra di affrontare un altro mondo. Si è cambiati; il posto in cui si vive lo si riconosce, ma è come se lo si guardasse da lontano. Per un po’ i polmoni respireranno ancora l’aria di quell’isola in cui hai passato le ultime settimane.
L’estate è il periodo in cui si può finalmente pensare solo a vivere, per questo i rapporti estivi sono quelli che lasciano di più il segno. Sono forse più sinceri dentro di noi.
Anche per questo spesso le vacanze si rivelano decisive per far funzionare un rapporto o portarlo a una conclusione.
Purtroppo a questo giro rientri sola. Con lui non ha funzionato. Da un po’ cercavate di convincervi che potesse andare, nonostante gli scricchiolii… ma hai dovuto essere onesta, e salutare lui e il suo bambino (peccato, ti ci stavi affezionando…).
È sempre difficile chiudere, per un po’ le labbra sembreranno dover riscoprire come si sorride.
Entri in casa, ed è come la ricordavi, solo un po’ meno luminosa.
I tuoi occhi si erano ormai abituati alla luce del sole su quell’isola… Quell’isola in cui guardavamo i tramonti noi, e che ha visto tramontare anche voi…
E, forse proprio perché ci avevi passato una vacanza con me, uno degli scorsi giorni ti è pure sembrato di vedermi lì, di spalle andare verso il porto… Gli scherzi che gioca l’estate.
E la tua mente torna a me, come un po’ faceva durante i tramonti su quell’isola…
Fai una cosa che non facevi da settimane: accendi il computer.
Controlli la posta.
C’è una mia lettera.
Si intitola “Cose Per Te”.
i will be there at your side to remind you
1 DicLa gente passa, su qualunque mezzo, e prosegue dritta nella direzione della sua giornata. È un giorno qualsiasi. La nostra finestra dà su questa strada. Per chiunque una strada qualsiasi, per noi è diventato il mondo.
Sono anni che viviamo qui, e abbiamo visto accadere tutto tramite questa finestra.
Certo, prima uscivamo anche di casa e potevamo a volte stare pure dall’altro lato del vetro, o addirittura andarcene in altri scenari… Ma ora, a causa della nostra età, non riusciamo nemmeno ad andare in giardino. E la finestra è tutto ciò che ci rimane del mondo.
Passiamo le giornate regolati dal vecchio orologio… Tra i ricordi e le storie che ci inventiamo per veder viaggiare gli occhi dell’altro.
La giornata non è delle migliori: il cielo è praticamente bianco, e la luce è piatta sulle comparse del nostro teatro.
Ci preparo un tè.
La casa è silenziosa, si sente l’incedere dei secondi nel pendolo. La televisione non ci interessa.
Torno da te con un vassoietto ben composto: tazze fumanti, biscotti, miele e anche un fiore (ok, è di plastica, l’ho preso dal vaso di là in salotto… poi lo rimetto a posto…). Sorseggiamo tenendoci la mano mentre scende la sera.
Il cielo si spegne, le luci qua sotto si accendono. Noi aspettiamo ancora un po’ prima di premere l’interruttore: ci godiamo le ombre proiettate dal nostro spicchio di cielo.
Sorridiamo spesso, ma al tramonto ci prende un po’ di malinconia (anche se non ce lo ammettiamo troppo); saranno i ricordi di una lunga vita…
Un’altra giornata qualsiasi è giunta al termine sul nostro viale del tramonto.
Lo so, non è successo nulla di strabiliante, in apparenza, ma per me ciò che conta è poter essere ancora al tuo fianco, dopo tutto questo tempo, a dirti che anche queste mie parole sono cose per te.