Tag Archives: solitudine

Quando tu stai tanto con te

1 Giu

Blu.
Qualche puntino.
Un pianoforte che suona nella notte.
Nel buio ti traghetta attraverso il tempo.
Vorresti viaggiare nello spazio, invece sei su un treno che non ferma alle stazioni di quando potevi, quando avresti potuto, quando non sai come sarà.
Ti senti galleggiare nel blu, senza riferimenti. Solo un pianoforte di cui ogni tasto apre album di fotografie che avevi dimenticato. Come li hanno trovati? Li avevi nascosti così bene…
Eri proprio una persona diversa. Neanche ti riconosci, eppure vorresti avvisare quella figura di non fare certe scelte… Ma non ti sente, è troppo immersa nel blu del tempo.
Gioca male una partita che farà perdere te.
E unghie di luna nel blu. Ripariamo il tempo. Sarebbe così semplice…
Possibile che si nuoti sempre da soli?
Quando tu stai tanto con te. Quel pianoforte inizia a suonare.
Lo suonava così bene…
E ora ci sei solo tu, e suona così… Così.
L’assenza è una presenza che non ti abbandona mai.
Notti da pittori.
Dove mettere le parole?
Plin, plin, plin.
Plin, plin, plan.
Plin, plan, plin.
Plin.
Plin.
Blu.
Ti sveglio. Avevi un respiro agitato. Ti calmo con una carezza. Siamo qui, va tutto bene. Vieni, andiamo a suonare insieme queste nuove parole.

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i balconi sotto i cieli d’estate

1 Ago

Sei su un balcone. I balconi sono delle mani che ti sollevano verso il cielo, proteggendoti da tutto il resto. Ci stai in mutande, e i balconi mantengono i tuoi segreti.
D’estate i segreti sono di più. Ci si mostra maggiormente, ma i segreti sono di più.
Le stelle sono grandi, sono pallini bianchi. Respiri profondamente.
Pensi che vorresti fare tante cose, ma non vuoi fare niente; vuoi solo dialogare con le stelle, vuoi che capiscano i tuoi occhi.
Pensi a un amore al di là del mare, che nemmeno conosci, e alla musica che vi separa.
La notte è fatta di trombe che suonano piano.
Il mare è… il mare. Com’è profondo il mare…
Ti accorgi che non stai pensando, stai ascoltando. Stai ascoltando quelle immagini nella tua testa, di storie che non hai mai nemmeno vissuto. Non sono nemmeno dei film… cosa ci fanno lì, da dove sono arrivate? Ma le ascolti.
A volte la malinconia è un sentimento che merita di essere goduto da un sorriso solo.
Ti regali quel sorriso, perché non c’è solitudine: sei in compagnia delle stelle – e hanno dei segreti che vogliono rivelare proprio a te.
Com’è profondo il mare…

sfogare

1 Apr

Come fai quando c’è qualcosa che non va? Quando sei un po’ giù, quando c’è la solitudine, quando c’è la malinconia, quando c’è la rabbia, quando c’è la tensione… come fai?
Urli in un cuscino?
Urli a qualcuno?
Piangi?
Mandi giù?
Accumuli?
Accusi?
Dimentichi?
Corri?
Corri via?
La gioia è la luce che disintegra ogni ombra nera.
La gioia è un abbraccio.
Questo è il mio abbraccio per te.

la lista del buongiorno

1 Ott

Apri gli occhi e sorprenditi coi giochi di luce sul soffitto.

Alzati e incontrati con un buongiorno sorridente allo specchio.

Metti della musica. La riproduzione casuale saprà darti esattamente ciò di cui hai bisogno.

Lascia che la finestra ti riempia il petto.

Gusta il profumo del caffè.

Leggi qualcosa e fai un piccolo disegno.

Sii carta bianca quando inizi la giornata.

Non scappare dalla malinconia, perché è preziosa e bellissima.

Lo so, sarebbe tutto più bello se lo facessimo insieme.

E infatti sono qui con te.

 

le lucine lontane

1 Lug

Chissà perché ci piacciono sempre le lucine lontane.
Che siano piccole lampadine, stelle o paesaggio… ci fanno sempre dire: “ohh, ma che belle le lucine lontane!”
Forse sembrano una piccola misteriosa speranza nella buia notte, che è sempre così strana…
La notte è intima e diversa per ogni persona, per ogni lucina: in fondo, la notte la si vive sempre soli.
Tranne quando siamo insieme tu e io: possiamo essere in qualsiasi posto della galassia, ma se dormiamo insieme, siamo sempre a casa, e mai soli.
E per te vorrei essere questo; ovunque sarai, in qualsiasi notte buia, stai tranquilla e guarda verso di me: sarò la lucina lontana che ti indica la tua casa.

le cuffie nelle orecchie e quel certo sguardo

1 Feb

In questo periodo ci sono quelle giornate in cui il sole, nel suo pallore, sembra comunque accarezzare più allegramente le cose.
Ti dà una spinta per uscire a cercare te stesso. In una corsa, in un libro, in una pagina da scrivere.
A volte la musica è sconsigliata, ma metti lo stesso le cuffie e ti immergi in un mondo che si muove al rallentatore. Le chitarre nelle orecchie ti trascinano giù, così ti concentri sul tuo respiro, provi a calmarlo.
Le foglie cercano di danzare per te. Vuoi restare aggrappato alla tua malinconia, ma poi ti concedi di danzare con loro.
Molte cose non sono semplici, ma non sono nemmeno difficili.
Ti concedi di respirare, e osservare ciò che ti circonda, valorizzandolo ai tuoi occhi.
E così il tuo sguardo incrocia quello di un’altra persona; anche lei con le cuffie nelle orecchie e quel certo sguardo.
Non sei più solo.

un lento pomeriggio di sole

1 Dic

Nel pomeriggio il sole illumina di una soffice luce invernale.

Ultimamente stai lavorando tanto, sei sempre in giro e di corsa.
Finalmente abbiamo il pomeriggio libero, ma dobbiamo occuparci di tutte quelle cose arretrate extra-lavoro. Sono noiose, ci costringono a stare in silenzio ognuno sul proprio computer, ma siamo insieme nella stessa stanza.
Ogni tanto posso staccare gli occhi dalle parole che scrivo e guardarti.
Mi piace la punta del tuo naso illuminata dallo schermo.
Mi piacciono i tuoi occhi che scorrono e mantengono segreti i tuoi pensieri.

Mi alzo.
Esco dalla stanza.
Pensi che sia perché offeso dal fatto che anche oggi mi stai prestando poca attenzione e ti dispiace. Ma cerchi di non pensarci e di restare focalizzata su ciò che devi fare.
Ma non ci riesci, perché i tuoi pensieri tornano sempre a me, e vorresti potessimo passare più tempo a raccontarci cose.
Poco dopo torno da te. Ho due tazze di tè caldo in mano.
Ti porgo la tua con un sorriso.
Ti do un bacio sulla fronte. E torno a sedermi al mio computer.
Fissi per un poco il tuo schermo, con la tazza in mano. Poi distogli lo sguardo, e lo posi su di me. Ti alzi e vieni a sederti qui:
“Mi racconti una storia?”

Nel pomeriggio il sole illumina di una soffice luce invernale.