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Superpoteri

1 Dic

Lista dei superpoteri che potrebbero interessarmi:

  • teletrasporto (per risparmiare sulla benzina)
  • volare (per risparmiare sull’ascensore, che c’è sempre puzza)
  • viaggiare nel tempo (così forse smetto di arrivare puntualmente in ritardo)
  • invisibilità (SOLO per ascoltare come parli di me quando non siamo insieme)(sì, sì, solo per quello, come no…)
  • capacità di leggere nel pensiero (SOLO per sapere se mi pensi parecchio quanto ti penso io)(sì, sì, solo per quello, come no…)
  • superforza (solo per fare il figo in giro, ok?)
  • supervelocità (non vale dire che in alcuni casi ce l’ho già)
  • superordine (o anche solo ritrovare il caricabatterie, che, giuro, era qua un attimo fa!)
  • superpolliceverde (‘sto ciclamino ha la giusta quantità di luce e di acqua… che altro vuoleee???)
  • superfetta biscottata (che non cada sempre dal lato dove ho messo la marmellata)
  • trovare parcheggio quando ho un appuntamento (pare serva un superpotere)
  • fare la lavatrice senza lasciare un fazzoletto di carta nella tasca dei pantaloni (ok, questa è vera fantascienza)
  • capacità di regalarti un sorriso (anche solo una volta al mese)

Almeno uno di questi superpoteri sarei molto felice di averlo.

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I fiori sbocciano comunque

1 Mag

Pioggia, nuvole grigie, tempesta, solo rocce… I fiori sorridono al vento, richiamando il sole.
Una rana che nuota in uno stagno. Perché ha solo voglia di farsi una nuotata. Poi canterà anche un po’.
Troppe parole, più azione: godersi una tartaruga che passeggia.
Quanto sono belle le tartarughe? Sarà il fascino della saggezza…
La tartaruga passeggia e si avvicina a un fiore. Giallo – il fiore. Allunga il collo  – la tartaruga – per annusarlo. Apre la bocca, con quella tipica espressione da tartaruga; sembra contenta. Fa per mangiarlo, ma poi ci ripensa: è bello, sarebbe un peccato. E poi non le farebbe bene. Trae più giovamento nel sapere che esiste, nel contemplarlo e guardare la giornata con lui.
Socchiude gli occhi osservando il cielo e gli dice:
“Non avere una voce triste. Se provi a sorridere, poi ti scoprirai a sorridere davvero.”

Poi quel fiore deve averlo detto pure a tutti gli altri, e forse è un po’ anche per questo che i fiori sbocciano comunque.

musicassetta

1 Feb

Ogni tanto cerco di fare un po’ di ordine. In casa come in testa.
Stavo spostando libri e scatole, ed è spuntata una musicassetta.
È di quelle vuote, da registrare, quindi forse c’è registrato qualcosa, ma è senza etichetta e non so cosa possa contenere.
Come faccio ad ascoltarla? Neanche in macchina ho più un mangianastri.
Me la rigiro un po’ fra le mani, e ripenso a quando avevo quindici anni di meno. Rivedo quel ragazzino tanto lontano da me. Mi ascolto cantare canzoni che mi fanno fantasticare emozioni che non conosco, e mi guardo sognare un futuro che non so nemmeno immaginare. Pettinature, felpe, colori, lacrime e batticuori. Soffrire per piccoli amori, così grandi da non stare in quel corpicino.
Le emozioni non ci stanno mai. Forse per questo traboccano in poesia.

Cerco tra le scatole: walkman. Ci sono anche le cuffie – con l’asticella di metallo.
Recupero le stilo.
Metto la cassetta.
Mi sdraio per terra.
Rew.
Play:
“…Ciao. Chissà se un giorno ti incontrerò… E chissà se ascolterai questa cassetta. Però sto tenendo questo diario per te, perché vorrei mi conoscessi anche come sono oggi, adolescente. Vorrei ci conoscessimo in ogni fase delle nostre vite. Perché ho tante cose da dirti, e tante cose che vorrei ascoltare da te, che una vita non basta. Oggi è una bella giornata… e lì, mentre mi ascolti, che giornata è? Sorridi? Siamo insieme? Stiamo sorridendo? Oggi, qui, ancora non ti conosco… ma so già che ci tengo molto ai tuoi sorrisi.
E questa canzone è per te…”

Rec