Pioggia, nuvole grigie, tempesta, solo rocce… I fiori sorridono al vento, richiamando il sole.
Una rana che nuota in uno stagno. Perché ha solo voglia di farsi una nuotata. Poi canterà anche un po’.
Troppe parole, più azione: godersi una tartaruga che passeggia.
Quanto sono belle le tartarughe? Sarà il fascino della saggezza…
La tartaruga passeggia e si avvicina a un fiore. Giallo – il fiore. Allunga il collo – la tartaruga – per annusarlo. Apre la bocca, con quella tipica espressione da tartaruga; sembra contenta. Fa per mangiarlo, ma poi ci ripensa: è bello, sarebbe un peccato. E poi non le farebbe bene. Trae più giovamento nel sapere che esiste, nel contemplarlo e guardare la giornata con lui.
Socchiude gli occhi osservando il cielo e gli dice:
“Non avere una voce triste. Se provi a sorridere, poi ti scoprirai a sorridere davvero.”
Poi quel fiore deve averlo detto pure a tutti gli altri, e forse è un po’ anche per questo che i fiori sbocciano comunque.