I pomeriggi si bagnano di musica classica che pigra rotola per le stanze. Le attese sono arancioni e si spalmano su ogni superficie.
Parole. Tegole. Lancette.
Prendere un pennino per una fantasia graffiante.
Notti future, mattine presenti.
Paziente pazientare di pazienti.
Paz.
Par.
Bar. Vuoti, pochi tavoli che si lamentano dei problemi delle vite tranquille.
Corse a casa, cose in casa, cose per caso.
A, in, per.
In per a, uguale perina. Una perina al giorno toglie comunque il medico di torno?
Danziamo e coloriamo come foglie.
Voglie di foglie. E di m’ami fra i rami.
Facciamo una festa? Ah no, non si può essere in troppi dentro casa.
Ma non siamo troppi, siamo tutti quelli che servono: tu e io.
vorrei regalarti un silenzio da disegnare
1 SetLa bellezza di essere due. La bellezza di essere un due. Quel due unico.
Stare in silenzio e capirsi.
Mandarsi baci con gli occhi.
Quante parole spese, quanti silenzi non disegnati.
Vorrei farti un regalo.
Penso, freno, traccio, taccio, sudo, suono, piango.
E l’oceano continua a muoversi con tutta la sua pazienza.
Le barche delle saghe, le lacrime delle pagine, le morti degli innamorati.
La terra finalmente può stare immobile di notte. Le rocce erodono.
Nero con una spruzzata di stelle bianche.
Silenzio e un sassolino che viene soffiato in mezzo alla strada. Solo, si stupisce del chiarore del buio. Osserva la luna e sogna di diventare così, da grande.
Due fari. Uno pneumatico. Un’altra storia.
Le tartarughe dormono.
Le balene cambiano lo scintillio dell’acqua.
I pappagalli ripongono i colori.
Un gatto che profuma di spezie.
E i marinai sospirano tra il legno.
Solo le penne si trovano a pensare.
Le storie e la matematica: invenzioni per rubarti un sorriso. Quella è casa mia.