Arancione.
Di foglie, di zucche, di cappottini autunnali.
Anche il tramonto.
Ragazzini si ritrovano per fare i grandi.
Ragazzi si ritrovano per fare i ragazzini.
C’è da inventarsi qualcosa per la serata. Una festa, un costume, una cena, un cinema, un uscire.
Prendi quella coperta lì, quella che fa lo strano effetto sulle dita, io intanto scelgo un profumo e una musica; mettiamoci sul divano.
Il vapore di una cosa calda.
Raccontami del volo degli uccelli.
Raccontiamoci di quando stanno nel nido.
Dei pullman di scuola tra le foglie cadute.
Lasciamo gli altri correre tra le luci al neon.
Noi spegniamo.
Facciamoci una capanna di coperte e raccontiamoci storie.
una capanna di coperte
1 Novi balconi sotto i cieli d’estate
1 AgoSei su un balcone. I balconi sono delle mani che ti sollevano verso il cielo, proteggendoti da tutto il resto. Ci stai in mutande, e i balconi mantengono i tuoi segreti.
D’estate i segreti sono di più. Ci si mostra maggiormente, ma i segreti sono di più.
Le stelle sono grandi, sono pallini bianchi. Respiri profondamente.
Pensi che vorresti fare tante cose, ma non vuoi fare niente; vuoi solo dialogare con le stelle, vuoi che capiscano i tuoi occhi.
Pensi a un amore al di là del mare, che nemmeno conosci, e alla musica che vi separa.
La notte è fatta di trombe che suonano piano.
Il mare è… il mare. Com’è profondo il mare…
Ti accorgi che non stai pensando, stai ascoltando. Stai ascoltando quelle immagini nella tua testa, di storie che non hai mai nemmeno vissuto. Non sono nemmeno dei film… cosa ci fanno lì, da dove sono arrivate? Ma le ascolti.
A volte la malinconia è un sentimento che merita di essere goduto da un sorriso solo.
Ti regali quel sorriso, perché non c’è solitudine: sei in compagnia delle stelle – e hanno dei segreti che vogliono rivelare proprio a te.
Com’è profondo il mare…
sfogare
1 AprCome fai quando c’è qualcosa che non va? Quando sei un po’ giù, quando c’è la solitudine, quando c’è la malinconia, quando c’è la rabbia, quando c’è la tensione… come fai?
Urli in un cuscino?
Urli a qualcuno?
Piangi?
Mandi giù?
Accumuli?
Accusi?
Dimentichi?
Corri?
Corri via?
La gioia è la luce che disintegra ogni ombra nera.
La gioia è un abbraccio.
Questo è il mio abbraccio per te.
la malinconia dell’andare a mangiare un panino di notte
1 MagSai, a volte capita che fai tardi certe sere, e diventano notti. Sei in compagnia di qualcuno e il tempo scivola sull’orologio. Ti concentri sul suono delle parole, e poi ti accorgi che è l’unico suono rimasto, perché la città si è spenta.
Ogni tanto una macchina che scappa dalla sua storia.
Poi solo lampioni.
Siamo rimasti solo tu e io in questa città che è il centro del mondo. E tutto il peso del mondo, di notte, si concentra qui, sulle nostre spalle.
Passeggiamo.
Ce lo prendiamo un qualcosa da mangiare?
Entriamo dalla porta in vetri ed eccoci in mezzo ai malinconici come noi: qualche lavoratore che ha finito il suo turno nella solitudine, qualcuno vestito male che barcolla e accanto qualcuno vestito stranamente elegante; nessuno giudica, ognuno ha avuto la sua serata.
Un panino di notte ha tutto un altro sapore. E molto più farcito – da cose invisibili.
Torniamo ai nostri lampioni e, parlando, capitiamo in un posto speciale. Non lo conoscevo io, non lo conoscevi tu, ma da oggi per noi sarà un posto speciale.
Il fare l’alba chiacchierando davanti a un ponte sconosciuto.
Davanti e sotto alla vastità del tempo, perché di notte ci si confronta con le stelle. Tutto il peso del mondo, di notte, si concentra qui, sulle nostre spalle. Ma, stando insieme, questo peso è più leggero.
Cheddici, facciamo anche colazione insieme?
E anche tutte quelle a venire?
le cuffie nelle orecchie e quel certo sguardo
1 FebIn questo periodo ci sono quelle giornate in cui il sole, nel suo pallore, sembra comunque accarezzare più allegramente le cose.
Ti dà una spinta per uscire a cercare te stesso. In una corsa, in un libro, in una pagina da scrivere.
A volte la musica è sconsigliata, ma metti lo stesso le cuffie e ti immergi in un mondo che si muove al rallentatore. Le chitarre nelle orecchie ti trascinano giù, così ti concentri sul tuo respiro, provi a calmarlo.
Le foglie cercano di danzare per te. Vuoi restare aggrappato alla tua malinconia, ma poi ti concedi di danzare con loro.
Molte cose non sono semplici, ma non sono nemmeno difficili.
Ti concedi di respirare, e osservare ciò che ti circonda, valorizzandolo ai tuoi occhi.
E così il tuo sguardo incrocia quello di un’altra persona; anche lei con le cuffie nelle orecchie e quel certo sguardo.
Non sei più solo.