Le notti ormai arrivano prima, ma tu non sei pronta e rimani sveglia, respirando calma; mentre tutto torna a farsi prendere dall’ansia, tu cerchi di ricordare i tempi lenti e densi.
Ti siedi sul terrazzo, guardi le stelle che si accendono poche alla volta. Da lì vedi anche la mia finestra, è illuminata, io che scrivo.
Per un lungo tempo eccoci così: tu guardi me che guardo il foglio.
Poi vado a letto.
Resta accesa una luce fuori dalla mia finestra, una di quelle luci che tutta notte vigilano sulla casa. Guardano l’immobilità. Vegliano sull’immobilità.
Si accertano che tutto scorra, che il cielo notturno ruoti.
Fotografie.
Luci che guardano luci del passato – la luce è una fotografia dal passato. Il ricordo è una luce.
E questo era ciò che stavo scrivendo: ho scritto una piccola luce che possa rimanere sempre accesa per te.
Le luci che restano accese di notte
1 Setunalbero
1 DicSai che gli alberi comunicano tra loro? Le radici si cercano sottoterra, si intrecciano, si scambiano informazioni e si aiutano.
Piantiamo un albero.
Scavare
la terra.
È farinosa e sa di vita. Pronta ad accogliere mentre prosegue il cammino.
Sollevare
un albero,
adagiarlo
nella
terra.
Comodo, dritto, per dargli una casa in cui passerà l’esistenza; si nutrirà e prenderà il sole, socializzerà e ti saluterà ogni volta che passerai, accarezzandoti con le sue fronde.
Terra,
acqua,
luce.
Fargli carezze sul tronco – un tronco che ora si riesce ad afferrare nella mano, ma che poi starà in un abbraccio – e parlargli.
Le foglie.
Silente e misterioso, e insieme raggiante e gioioso.
Quel piccolo tronco ragazzino sembra oggetto spento, ma è pulsante e in continuo sviluppo e lavoro: sta diventando una montagna e una nuvola, sta diventando un albero.
L’abbiamo aiutato. Siamo amici.
Lui potrà restare, e parlare un po’ anche di noi.
P.S. E può anche trasformarsi in albero di Natale!
I vetri delle finestre ci ricordiamo di ringraziarli?
1 DicSali in macchina che sei già in ritardo la sveglia l’hai rimandata quattro volte il caffè era fondamentale ogni scusa è buona per posticipare poi il cielo è grigio fa freddo si sta così bene in casa a poltrire ufficio pensieri parole inutili caffè alla macchinetta colleghi che si lamentano di tutto un pranzo senza sapore ancora problemi da risolvere tramonta il sole anche oggi e nemmeno il tempo di mettere la punteggiatura.
Un giallo nel quale preferisci non cercare il colpevole.
Ti senti come un’isola.
Sospiri guardando l’orizzonte.
Ma ricordati che attorno c’è il mare, e il mare è una presenza piena di vita.
Un vinile che gira placido, una puntina che lo accarezza; la loro danza si trasforma in atmosfera per tutti.
Su un tavolino di legno c’è un libro da annusare.
Un rullino ritrovato: sogni in bianco e nero, attimi di luce perpetua. Affreschi di quotidianità. Fotografie che arrivano per parlarti di ciò che eri e volevi essere.
I vetri delle finestre ci ricordiamo di ringraziarli?
la musica della luce
1 FebSono in macchina. In coda. Nell’auto davanti a me, attraverso il lunotto, vedo lo specchietto retrovisore: riflesso c’è un frammento di viso che mi ricorda te.
Vorrei scrivertelo.
Lo annoto qui.
Penso a come sarebbe essere in quella macchina con te. In un viaggio. Verso chissà dove, non è importante. L’importante è voltarmi verso di te, e vederti lì, a viaggiare con me, verso chissà dove.
La musica.
Musica.
Canzoni casuali.
Canzoni per te.
Una canzone per te.
Tu e la musica e il paesaggio che scorre fuori dal finestrino.
La luce del sole al tramonto. Attorno a noi e a colorare la tua espressione.
Canzoni trash da cantare forte.
Canzoni di colonne sonore di film che hanno fatto da colonna sonora alla nostra vita. E ora a questo momento.
Ormai che ho imparato a sognare non smetterò.
Vorrei ritrarti in infiniti modi. Vorrei farlo con la musica. Potrei provarci con le parole.
Vorrei farti il ritratto di un viaggio in macchina.
le impalcature di notte fumano sigarette guardando la luna
1 GiuLe impalcature di notte fumano sigarette guardando la luna. I lampioni si dedicano agli acquerelli.
Tu riposi sul divano, guardando le ombre sul soffitto; una piccola luce gialla. Ti versi mezzo bicchiere di qualcosa, non è importante che cosa, vuoi solo sentire un sapore, mentre pensi a tutte le cose che vorresti scrivere. Questa sensazione… meglio in parole o in note? Forse dovresti avere una pipa – ti dici.
I tuoi piedi si stiracchiano.
Vorresti mettere un po’ di musica col giradischi, ma non ti alzi da lì, le ombre hanno altro da raccontarti. Pensi con rassegnazione che sarebbe proprio ora di cambiare pigiama.
I disegni dei viaggi, altre atmosfere da respirare. Ci sono così tante cose da fare e storie da raccontare… Hai voglia di parole ruvide su tela sudata.
Questo peso ti schiaccia sotto il cielo stellato: è una di quelle notti.
Stringi a te una piccola scatolina di carta. È la cosa a cui tieni di più.
Dentro ci sono io.
E sono qui proprio per aiutarti a realizzare tutto ciò che desideri.
coriandoli a terra
1 NovSi sta come coriandoli
per terra
alla fine di una festa.
Luci spente.
Vento o aspirapolvere?
Lo sa solo il domani.
Ma questa notte è nostra.
Tu sei la più bella tra tutti i coriandoli.
Io sono quello più a terra.
Come farti capire che sono io il pezzetto di carta che fa per te?
Mentre volavamo nell’aere
ho fatto quelle tre piroette a te dedicate.
Le hai notate?
Volteggiamoci.
Basta un sospiro.
Voliamo via
insieme.
Si sta come le stelle
nel cielo
luminose di desiderio.
una capanna di coperte
1 NovArancione.
Di foglie, di zucche, di cappottini autunnali.
Anche il tramonto.
Ragazzini si ritrovano per fare i grandi.
Ragazzi si ritrovano per fare i ragazzini.
C’è da inventarsi qualcosa per la serata. Una festa, un costume, una cena, un cinema, un uscire.
Prendi quella coperta lì, quella che fa lo strano effetto sulle dita, io intanto scelgo un profumo e una musica; mettiamoci sul divano.
Il vapore di una cosa calda.
Raccontami del volo degli uccelli.
Raccontiamoci di quando stanno nel nido.
Dei pullman di scuola tra le foglie cadute.
Lasciamo gli altri correre tra le luci al neon.
Noi spegniamo.
Facciamoci una capanna di coperte e raccontiamoci storie.
sfogare
1 AprCome fai quando c’è qualcosa che non va? Quando sei un po’ giù, quando c’è la solitudine, quando c’è la malinconia, quando c’è la rabbia, quando c’è la tensione… come fai?
Urli in un cuscino?
Urli a qualcuno?
Piangi?
Mandi giù?
Accumuli?
Accusi?
Dimentichi?
Corri?
Corri via?
La gioia è la luce che disintegra ogni ombra nera.
La gioia è un abbraccio.
Questo è il mio abbraccio per te.