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Prendiamoci una pizza

1 Apr

Prendiamoci una pizza.
Mangiamola sul divano.
Non importa se sbricioliamo o sporchiamo.
Take it easy.
Pizza.
Film.
Noi due.
E le nostre piante.
Con le foglie che seguono il sole.
Spuntano i primi fiori.
Ci vuole tanto per sbocciare.
Ci vuole tanta semplicità.
Ci vuole volontà.
Piccolo. Spunta. Si colora. Si apre. Sboccia. Profuma.
Poi cadono.
Poi rinascono.
In un cerchio continuo.
Il cerchio della vita.
(Lo si può dire senza prendere in braccio un leoncino?)
C’è la pizza.
Leggerezza.
Senza pensieri.
(Si può dire senza un facocero e un suricato?)
Questo è un piccolo fiore per te.
E una pizza.
Una pizza margherita.

(Senti, a ‘sto punto ci guardiamo “Il re leone”?)

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Lavatrice

1 Lug

L’estate è un’eternità bambina. Oggi mi sono svegliato con questa frase in testa.
D’estate il tempo passa in un altro modo, tutto suo: il caldo lo scioglie e diventa melassa. Sembra rallentato, in realtà scivola, più veloce, velocissimo, e sono già trascorse mille estati.
E si è adulti. Adulti.
Pomeriggi lamentandosi di un sole cocente, sere profumati di fresco, notti con gli amici – di sempre o di un’estate – a teorizzare la vita fino all’alba. Le risate che chissàperchésirideva.
Il cuore è un lampione.
“Ci sono luoghi che ricorderò per tutta la vita anche se qualcuno è cambiato”.
Terra ocra, corse coi sandali, biglie di vetro. Botteghe di paese che non hanno fretta.
Nuove piazze e nuovi tetti.
Un vinile degli anni 30 suona in una finestra.
Campi di grano, campi di fiori, campi di girasoli.
L’autostrada. File di alberi.
I ricordi restano incastonati laggiù. Diapositive musicate.
«Andiamo a fare un giro?»
«Accendi la radio.»
«Cantiamo?»
«Andiamo a tuffarci.»
«Cosa leggi?»
«Sono belle le nuvole.»
«Sei bella tu.»
Viviamo in una lavatrice. Ma tu sai stendere al meglio i miei ricordi.
Ti meriti un ghiacciolo.

I fiori sbocciano comunque

1 Mag

Pioggia, nuvole grigie, tempesta, solo rocce… I fiori sorridono al vento, richiamando il sole.
Una rana che nuota in uno stagno. Perché ha solo voglia di farsi una nuotata. Poi canterà anche un po’.
Troppe parole, più azione: godersi una tartaruga che passeggia.
Quanto sono belle le tartarughe? Sarà il fascino della saggezza…
La tartaruga passeggia e si avvicina a un fiore. Giallo – il fiore. Allunga il collo  – la tartaruga – per annusarlo. Apre la bocca, con quella tipica espressione da tartaruga; sembra contenta. Fa per mangiarlo, ma poi ci ripensa: è bello, sarebbe un peccato. E poi non le farebbe bene. Trae più giovamento nel sapere che esiste, nel contemplarlo e guardare la giornata con lui.
Socchiude gli occhi osservando il cielo e gli dice:
“Non avere una voce triste. Se provi a sorridere, poi ti scoprirai a sorridere davvero.”

Poi quel fiore deve averlo detto pure a tutti gli altri, e forse è un po’ anche per questo che i fiori sbocciano comunque.

ricordati di ammirare la fioritura dei ciliegi

1 Mar

Ogni volta ci sono problemi, ogni volta ci sono soluzioni; ogni volta non ci sono soluzioni perché i problemi non esistono.
Ricordati di dedicare del tempo a te. Alle cose che ti piacciono, che ti fanno stare bene.
Ci sono tanti doveri, c’è sempre qualcuno che ti chiede di fare qualcosa. Ma poi ricordati del tuo scrigno del tesoro.

Senza aver paura di fallire: le macchie sono disegni interessanti.

Vai ad ammirare la fioritura dei ciliegi.
Un fiore desidera essere un fiore.
La fioritura finisce proprio quando ha raggiunto il suo culmine.

Quel momento della sera in cui tutto si ferma, ricordati di sorridere.