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unalbero

1 Dic

Sai che gli alberi comunicano tra loro? Le radici si cercano sottoterra, si intrecciano, si scambiano informazioni e si aiutano.
Piantiamo un albero.
Scavare
la terra.
È farinosa e sa di vita. Pronta ad accogliere mentre prosegue il cammino.
Sollevare
un albero,
adagiarlo
nella
terra.
Comodo, dritto, per dargli una casa in cui passerà l’esistenza; si nutrirà e prenderà il sole, socializzerà e ti saluterà ogni volta che passerai, accarezzandoti con le sue fronde.
Terra,
acqua,
luce.
Fargli carezze sul tronco – un tronco che ora si riesce ad afferrare nella mano, ma che poi starà in un abbraccio – e parlargli.
Le foglie.
Silente e misterioso, e insieme raggiante e gioioso.
Quel piccolo tronco ragazzino sembra oggetto spento, ma è pulsante e in continuo sviluppo e lavoro: sta diventando una montagna e una nuvola, sta diventando un albero.

L’abbiamo aiutato. Siamo amici.
Lui potrà restare, e parlare un po’ anche di noi.

P.S. E può anche trasformarsi in albero di Natale!

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guardiamo avanti insieme

1 Lug

Sento che sei vicina. Guardo fisso davanti a me, sono emozionato… mi sto agitando. Spero che da fuori non si noti.
Sono capitato qui per caso, accanto a te. O forse l’ho desiderato così tanto che si è avverato? Io non sapevo nemmeno della tua esistenza fino a poco tempo fa, ma dentro di me speravo davvero molto di provare questa sensazione nella mia esistenza… Sono stato in grado di influire sul caso? È possibile? O forse era già tutto scritto? Serve a qualcosa farmi queste domande?
Ero da tutt’altra parte, e anche tu, poi una mano ci ha afferrati e ci ha messi qui, uno vicino all’altra.
Su questa mensola.
Siamo solo un oggetto accanto a un altro oggetto, eppure sono incredibilmente felice. Cioè, tu sei un manufatto bellissimo, intendiamoci. Io… beh, un oggetto. Anche un po’ sbeccato… però, dai, ha il suo fascino.
Da fuori siamo solo aggeggi inanimati e incapaci di scegliere, che possono solo subire passivamente. Qualcuno può pensare che la nostra condizione sia terribilmente triste… Eppure ovunque può esserci gioia.
Anzi, com’è possibile che la piccola quantità di legno di cui sono fatto riesca a contenere tutta questa felicità?
Anche a te farà piacere quanto a me? Riuscirò a renderti altrettanto felice per questa casuale unione? E se poi venissimo ancora divisi? Se tu finissi accanto a un altro coso e io fossi buttato via? Tutto è desiderio, e posso solo fare del mio meglio: ti racconterò tante storie e tante ne vedremo insieme.
Sono solo un soprammobile, non posso nemmeno voltarmi ad ammirarti… Entrambi rivolti verso questa stanza, non possiamo fare altro che guardare avanti.
E allora guardiamo avanti insieme.