Tag Archives: capodanno

se il tempo si potesse fermare

1 Gen

10
9
8
7
Come vorrei riavvolgere il tempo…
7
8
fino alla prima volta che ti ho dato un bacio
10
Ma non posso
10
9
8
7
Il tempo scivola inesorabile fino alla fine
5
di tutto
3
Come vorrei fermare il tempo…
1
1
1
1
nell’attimo prima di baciarti
1
1
1
Assaporarci
1
Sempre
1
Per sempre
1
Così
1
E invece
ti bacio ora,
per poterti baciare ancora
e ancora,
e ancora.
Come prima,
come ora,
come poi.
Sorprendendoci.

Pubblicità

il momento del risveglio

1 Gen

Oggi vorrei parlarti di quella parte del Capodanno non festaiola, coi botti e i balli, ma quella successiva, del risveglio il mattino dopo. Quel momento in cui la mente ancora lotta tra i sogni e il momento di tornare in questa realtà.
È un attimo in cui il tempo si dilata e si restringe senza controllo.
Rivivi ancora le emozioni dell’ultima sera dell’anno, mescolate col silenzio del nuovo giorno, il tutto impastato dalle fantasie che sintetizza il cervello.
Un vortice di vecchio e nuovo, di vissuto e da scoprire.
Una macchina passa pigra giù in strada, luci e ombre filtrano scorrendo sul soffitto.
Colori – Bianco e nero.
Cerchi di scacciare i pensieri brutti, ti sforzi di danzare sul lento ritmo del tuo respiro.
Ti allunghi nel letto e incontri un altro respiro. È quello della persona che ti protegge e ti solleva, la persona che hai scelto di avere al tuo fianco (poi dipende pure da quanto hai bevuto la sera prima…).
Le mani si incontrano, le gambe si intrecciano.
La danza dei respiri si fa più sorridente.
Ora puoi e vuoi aprire gli occhi, e guardi quel viso morbido. Occhi che sognano la tua serenità.
Le emozioni sono ancora decise altrove.
Però sai che sarà un buon anno.

countdown

1 Gen

dieci
nove
otto
sette
sei
cinque
quattro
il tempo scivola via
due
dovremmo passarlo
abbracciati

l’ultimo

1 Gen

A quanto pare in questa giornata bisogna assolutamente fare qualcosa. Di speciale, di non ordinario… Tutti corrono, si sforzano di avere idee, riunire gente, non farla annoiare… e lenticchie. Molte lenticchie.
Gli esseri umani non aspettano altro che avere una scusa per fare festa tutti insieme. Ma quando devono fare festa si complicano tantissimo le cose, e sono molto più irritabili, e si odiano di più. Dunque gli esseri umani non aspettano altro che avere problemi.
Uno dei momenti in cui tutto questo raggiunge l’apice è quello che loro chiamano 31 dicembre. Per loro è come se finisse una loro vita e ne iniziasse un’altra.
Di fatto il sole tramonta e poi il sole sorge.
Eppure il 31 dicembre sono tutti indaffarati a correre, urlare, saltare, filosofeggiare, bere e provocare rumori forti.
Io vengo a prenderti come ogni sera. Mi piace quando il cielo comincia a spegnersi e si accendono le lucine qua attorno. Passo attraverso una rete, salgo su un muricciolo, ci cammino elegantemente in equilibrio, corro davanti a un cane che mi abbaia contro, attraverso velocissimo una strada, ed eccoti, seduta nel buio: solo due occhi che mi aspettano luccicanti.
Il paese sembra fermarsi, è tutto per noi.
Ci inseguiamo, ci annusiamo, ci nascondiamo per poi mostrare all’altro i tesori che abbiamo scoperto.
Vaghiamo per le strade come fossimo re. Ti dono il mondo.
Se per gli esseri umani questa è una notte tanto speciale, per quale motivo non dovrebbe esserlo per noi?
Ti faccio strada fino a un tetto che dà su tutti gli altri tetti. Il rosso contro il blu.
Ci sediamo accanto a un comignolo fumante.
Respiriamo un po’ di silenzio. I tetti e i tuoi occhi. Respiriamo un po’ di noi – e di quelli che potremmo essere.
Poi arriva il momento: il mondo sotto di noi esplode; le strade si riempiono di persone urlanti che si abbracciano, il silenzio si trasforma in colore e anche nel cielo si inseguono puntini di colore.
Hanno corso tutto il giorno per questo.
Poi si spegne.
I nostri musi si sfiorano.
Le nostre code si accarezzano.
Ci aspetta una grande giornata, in cui saziarci dei loro scarti.
Noi gatti ci accontentiamo di poco.