Occhi per guardare fuori, ma anche per farmi guardare dentro.
Dentro c’è tutto questo spazio da riempire. Vediamo di ricordarcelo, eh!
Anche perché pure l’universo si riempie. Di cosa? Di altri universi più piccoli: ciò che è in grande è anche in piccolo, all’infinito.
Come un cubo bianco. Vuoto? Beh, ci sarà almeno dell’aria dentro… Ma non solo: trattasi di un cubo pieno di ricordi. Tutti ammassati, uno sopra l’altro, spaiati, accavallati… difficilmente sono ben ordinati, piegati e puliti; quasi mai sono come nuovi. I ricordi sono sempre usati. L’importante è che siano un buon usato; è importante usare bene i ricordi.
Quindi ‘sto cubo bianco sembra vuoto, ma il vuoto è da maneggiare con cura, va coltivato, perché è un attimo che precipiti: negli angoli si annidano le ragnatele che intrappolano le storie che non volano più.
Avere una buona tavolozza in cui mescolare i ricordi permette la nascita di altri buoni ricordi. Un viaggio nel tempo, in cui il presente incontra il passato creando il futuro: nelle vecchie fotografie ingiallite che ne è di quegli occhi che stavano guardando l’obbiettivo speranzosi? Finestre che guardano fuori, ma anche per guardare dentro.
Bene, come vedi le istruzioni sono piuttosto semplici – mi sembrava giusto fare un piccolo ripassino.
Sono casa tua, arredami come vuoi.
Tutto questo spazio da riempire
1 SetI colori delle piume non sono mai sbagliati
1 OttÈ tutto azzurro. Ok, un po’ di bianco qua e là: sono le nuvole attorno a te… Stai volando.
Cambi direzione quando vuoi, piroetti, scendi, sali, ti tuffi e riemergi: dai forma alle tue intuizioni, modellando il vento come fosse una melodia.
Vedi città sopra le nuvole, piene di abitanti pieni di storie.
Compongono senza saperlo fare, inventano nuovi strumenti musicali, nuovi ritmi, non seguono le regole e ne inventano di loro, sempre nuove: basta che funzioni. I colori delle piume non sono mai sbagliati.
Una forma, un suono, delle parole… Scolpisci la materia fluida, e lascia che questo vento plasmi anche il tuo sorriso.
Il cacciavirgole, il pianoforme, la poesitar, il colibricino, la batterisata, la macchina da scrivedere, l’abbraccendino…
Dammi la mano, insegniamoci a volare.